Si chiamano “Fulltimer” ovvero il termine inglese per indicare le persone che vivono a “tempo pieno” in camper. Uomini, donne, ragazzi, ragazze, coppie o famiglie che hanno deciso di vivere on the road. Ma sono sempre esistiti, oppure sono una moda dell’ultimo decennio? Quella che vi raccontiamo nelle prossime righe è la storia di Louise e Suzanne e arriva ai giorni nostri grazie a Giuliano Mattioli un artista che suona magistralmente e organizza concerti con l’Arpa. 

Ed è proprio l’arpa insieme al camper i due perni sui cui si muovono le pagine del libro Louise Charpentier troubadour du XX° siecle ou la geste d’une harpe. Scritto il lingua francese nel 1968 da Suzanne Boyer, compagna di Louise, il testo narra del viaggio in camper delle due donne: partite da Parigi per la prima volta nel 1949, viaggiarono fino alla morte di Louise il 19 dicembre 1964, a bordo del loro camper su base Renault. Percorrono chilometri organizzando concerti con l’arpa, in tutta Europa: Francia, Belgio, Svizzera, Germania, Spagna.  Boite à musique (la scatola della musica) era il nome del primo camper sino al 1955, poi arrivò il successivo: La Boite à musique II.

Il camper delle Fulltimer Louise e Suzanne

Si trattava di un campervan di 1.400 cc Renault, che aveva uno chassis allungato di un metro, raggiungendo così la lunghezza del van di oggi. Sei metri per due, circa 10mq abitabili. Louise e Suzanne, ripartono l’ottobre del 1956 per la Spagna, Olanda, Belgio. IL libro è ricco di immagini di vita quotidiana da vere camperiste anzi proprio Fulltimer.  

Ad esempio la cucina, la toilette, i letti e la rotazione di una parete per ottenere cosi una stanza separata dove Luise pò esercitarsi a suonare l’arpa.

Già avete capito bene, nel camper trasportavano e suonavano delle grosse arpe. Non a caso, Louise è arrivata a tenere concerti in molti Paesi dove l’arpa a pedali non era mai stata suonata prima. Durante questi viaggi Suzane, la compagna, scriveva e documentava tutto: le tappe, gli incontri e ovviamente il camper. Un tuffo nel passato, ripercorrendo le strade di queste due temerarie degli anni 50.  Immaginate l’unione di questi fattori: un camper, due donne compagne di vita, concerti e lavoro itineranti, uno strumento musicale sconosciuto, tutto questo fatto non ai giorni nostri, ma 80 anni fa! C’è abbastanza da incuriosirsi e proseguire sino alla fine del libro. Quando Louise morì, la sua compagna decise di raccogliere tutte le esperienze e scrisse il libro. Se vi ho incuriosito, potete trovare il libro su Amazon: Louise charpentier troubadour du XX° siecle ou la geste d’une harpe

N.B. E per completare questo che per me è uno degli articoli più emozionanti sui Fulltimer, Louise era la nipote di Gustave Charpentier, colui che scrisse il Te Deum, la sigla dell’Eurovisione

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